la storia

DAR=CASA nasce all’inizio degli anni novanta per offrire una risposta al bisogno di casa dei cittadini stranieri.
DAR significa casa in arabo ma per noi è sempre stato anche acronimo di “diritto a restare”.
Ben presto, a fronte a un bisogno abitativo sempre più diffuso, estendiamo la nostra azione a tutti, italiani o stranieri, alla ricerca di case in affitto a prezzi ragionevoli.

Per superare una logica assistenziale e offrire risposte durature ci costituiamo come una cooperativa edificatrice. Una “impresa sociale”: un soggetto che non distribuisce utili ma che è comunque capace di confrontarsi con il mercato.

Ci posizioniamo all’interno del cosiddetto “terzo settore abitativo“, ovvero quell’area del privato sociale, importante in diversi paesi europei ma ancora residuale nel nostro , che affianca le politiche pubbliche sulla casa secondo una logica di integrazione e sussidiarietà.

La scelta della cooperativa a proprietà indivisa si rifà alla ricca tradizione di solidarietà sociale del movimento cooperativo che ha avuto un ruolo considerevole nel passato nel provvedere un’abitazione dignitosa alle persone in difficoltà economica e rispecchia la nostra convinzione per cui sia l’affitto la misura più adatta al bisogno sociale di casa.

A causa delle iniziali difficoltà di relazione con le amministrazioni pubbliche, per partire ci rivolgiamo al mercato privato acquistando alloggi prima a Vailate e poi a Milano (via Bembo). Una volta ristutturati, gli alloggi sono concessi in locazione ai soci iscritti in lista di prenotazione secondo un’assegnazione in godimento di alloggio sociale.
Successivamente sperimentiamo una prima collaborazione con l’amministrazione del Pio Albergo Trivulzio che affitta alla cooperativa, per otto anni, alcuni alloggi in cascinali molto degradati nel centro di Trecella, frazione di Pozzuolo Martesana. Li ristrutturiamo e fra 1995 e il 1996 possiamo assegnare sei alloggi ad altrettante famiglie, selezionate dalla lista di prenotazione ampliatasi considerevolmente già dai primi anni.

La svolta inizia nel 1997, con l’avvio di accordi, prima con ALER e poi con il Comune di Milano, per il recupero di alloggi pubblici, degradati e sfitti da tempo. Questi alloggi sono concessi in affitto a canone contenuto alla cooperativa per 15/16 anni, a fronte dell’obbligo di ristrutturarli e assegnarli in locazione a propri soci in possesso dei requisiti per avere accesso ad alloggi a canone sociale o moderato.

Questa modalità di intervento ci consente di aumentare in pochi anni la nostra offerta di alloggi, con costi relativamente contenuti e risultati di alto valore sociale.
Lavorando in questo modo infatti collaboriamo alla prevenzione dello spreco di patrimonio pubblico e ci specializziamo progressivamente nella gestione di interventi integrati, svolgendo un’attività sussidiaria rispetto alle politiche abitative delle amministrazioni locali.

A fine 2000 raggiungiamo i cento alloggi assegnati. Un passo avanti in questo processo, particolarmente significativo per qualità e complessità dell’intervento, si ha con l’intervento di recupero di una delle “Quattro Corti” di Stadera. I lavori terminano nel 2004 e permettono l’affidamento di 48 alloggi ad altrettante famiglie, di 16 nazionalità diverse. L’esperienza è stata raccontata da Apis nel video “Una cinque cento storie da raccontare“, una narrazione delle più significative esperienze della cooperazione milanese.

Con il passare degli anni e a fronte di una richiesta sempre crescente, diventa fondamentale per noi accrescere il numero di case in affitto disponibili sperimentando interventi di nuova costruzione.
In questa direzione si muovono i due progetti che affrontiamo negli anni 2000: 21 alloggi a canone concordato nel Villaggio Grazioli, realizzati attraverso la partecipazione al Consorzio Cà Granda e il progetto Seregno, che prevede la realizzazione di 12 appartamenti a canone moderato, assegnati attraverso graduatoria comunale.

Nel 2005 iniziamo un percorso di sistematizzazione della nostra struttura finalizzato a: sostituire progressivamente le numerose collaborazioni da parte di volontari con personale specializzato, rafforzare l’organizzazione e valorizzarne le competenze, favorire il ricambio generazionale e infine valorizzare maggiormente il settore dell’accompagnamento e della gestione sociale.

La gestione sociale diventa il nostro tratto distintivo, rafforzata dall’evidente bisogno cittadino di una risposta ai problemi abitativi capace di abbracciare, oltre alla casa, anche le dimensioni immateriali.
Di conseguenza, sono sempre più numerosi i progetti di coesione e integrazione sociale in cui siamo coinvolti.
In questa direzione procede il progetto Social City, all’interno del Contratto di Quartiere di Cormano e la nostra partecipazione, come gestore sociale, nel progetto “Cenni di cambiamento“.

Nel 2011 abbiamo festeggiato i nostri primi venti anni di attività scegliendo come slogan: “DAR è la dimostrazione che è possibile”, per sottolineare il successo di un’impresa che era parsa ai più come una scommessa azzardata se non persa in partenza.

Nel 2012 otteniamo da ALER 15 nuovi monolocali da ristrutturare nel quartiere San Siro arrivando a gestire in totale 39 case nel quartiere. Si rafforzano in questi anni le sinergie con Fondazione DAR cesare Scarponi Onlus,  partner per gli interventi di rigenerazione e promozione della coesione sociale nei cortili e negli spazi pubblici del quartiere.

Nel corso del 2014 rafforziamo la nostra azione a supporto delle politiche abitative cittadine con approccio sussidiario rispetto all’operato della pubblica amministrazione e otteniamo in gestione il progetto “residenza sociale“, dedicato ad affrontare l’emergenza abitativa e il progetto “ospitalità solidale“, per offrire monolocali in affitto a giovani precari sotto i 30 anni.

La nostra storia è stata raccontata da Piero basso, fondatore e oggi presidente onorario in un libro pubblicato nel 2013 da terre di mezzo.

libro_piero_basso