In arrivo il primo piano europeo per gli alloggi a prezzi accessibili: contributi e iniziative per trovare gli strumenti e favorire l’inclusione abitativa.
Il problema dell’accesso alla casa è diventato un elemento centrale del dibattito europeo, che si è evoluto fino alla costituzione di una commissione speciale, la commissione HOUS, presieduta dall’europarlamentare italiana Irene Tinagli.
La Commissione sta lavorando alla redazione di un piano per proporre soluzioni su come l’UE dovrebbe affrontare le questioni relative all’edilizia abitativa.
Parallelamente al lavoro della Commissione, che è stata recentemente in Italia – e nello specifico a Milano e Palermo per confrontarsi con gli stakeholder del territorio – i gruppi parlamentari stanno lavorando per portare contributi e idee alla commissione.
In questa cornice l’1 e 2 ottobre si è tenuta a Bruxelles la conferenza RETHINKING HOUSING TOGETHER – Everyone deserves a place to call home promossa dal gruppo The Greens/EFA a cui DAR=CASA è stata invitata a partecipare.
La conferenza ha ospitato per due giorni contributi di persone da tutti i paesi europei: europarlamentari, amministratori locali, ricercatori e ricercatrici, esponenti della società civile e organizzazioni che a vario titolo lavorano sul tema dell’housing.
Sono emerse alcune questioni centrali che accomunano diverse città europee: difficoltà dei lavoratori dei servizi pubblici ad accedere al mercato della locazione, aumento delle disuguaglianze e della povertà abitativa, aumento del fenomeno dei senza fissa dimora, crescente difficoltà a sostenere i costi abitativi ed energetici, aumento degli sfratti, espulsione di alcune categorie dalle città.
Sono state indicate alcune ipotesi di intervento, quali una maggiore regolazione e maggiore trasparenza degli investimenti immobiliari, una più rigida regolamentazione fiscale europea, maggiore potere alle realtà locali per il governo del fenomeno degli affitti brevi, finanziamenti strutturali dedicati all’affordable housing, sviluppo di programmi di Housing First.
Alcune realtà locali hanno portato esperienze e proposte più incisive quali la completa interruzione della vendita di patrimonio pubblico, l’esproprio di patrimonio privato non utilizzato e il blocco degli sfratti senza una soluzione abitativa alternativa.
È stato anche dato molto spazio al tema dell’adeguatezza e salubrità degli alloggi, con una importante riflessione sul legame fra alloggi inadeguati e salute pubblica e la necessità di dirottare le risorse per l’efficientamento energetico sulle situazioni di maggiore vulnerabilità.
La conferenza è stata davvero un’occasione importante per raccogliere elementi e proposte radicalmente diverse dalle politiche sulla casa attuate finora, in risposta alla situazione drammatica che tutto il continente sta vivendo in relazione alla tematica abitativa.
Per DAR=CASA è stata anche occasione di conoscere nuove realtà, fare rete con le altre organizzazioni partecipanti e accrescere la nostra consapevolezza sull’importanza del ruolo di advocacy della società civile che fortunatamente ha preso voce anche sul tema della casa.

